17 Aprile – 26 Maggio 2025
Contact Improvisation & Facilitazione dei Gruppi
workshop immersivo nella campagna toscana
Contact Improvisation & Facilitazione dei Gruppi
workshop immersivo nella campagna toscana
Contact Improvisation & Facilitazione dei Gruppi
workshop immersivo nella campagna toscana
I licheni sono straordinari esempi di come la novità emerga dalla collaborazione. L’associazione è ben più della semplice somma delle sue parti
I licheni sono straordinari esempi di come la novità emerga dalla collaborazione. L’associazione è ben più della semplice somma delle sue parti
Il lichene è un organismo simbiotico, cioè un organismo composto da due specie diverse che traggono sostegno l’una dall’altra.
Come in un lichene, i due mondi della Contact Improvisation e della Facilitazione dei Gruppi si intrecciano in un rapporto sinergico che genera nuove possibilità di indagine, conoscenza e creazione.
Nasce un percorso laboratoriale immersivo che ci guiderà in un processo di scoperta individuale e collettiva, con l’obiettivo di esplorare insieme come poterci relazionare in modo collaborativo, autentico e soddisfacente all’interno dei gruppi di cui facciamo parte, siano essi legati all’ambito del lavoro, dell’abitare, e/o della socialità in generale.
Le cellule di due creature diverse, incontrandosi, si erano inglobate le une nelle altre e stavano collaborando nella costruzione di una nuova vita.
Le cellule di due creature diverse, incontrandosi, si erano inglobate le une nelle altre e stavano collaborando nella costruzione di una nuova vita.
Una metodologia di ricerca che vuole far incontrare e dialogare l’esperienza corporea e sensoriale con strumenti teorici di supporto all’analisi e integrazione del vissuto, per vivere un percorso di interconnessione e apprendimento collettivo.
Il lichene è un corpo cosmopolita, un punto di incontro tra vite.
Il lichene è un corpo cosmopolita, un punto di incontro tra vite.
Ogni settimana indagheremo un tema specifico legato alle dinamiche di gruppo, facendo dialogare la Contact Improvisation e la Facilitazione di Gruppi .
Ogni weekend avremo un formatore ospite che affronterà il tema a partire dal suo sguardo specifico, durante la settimana i formatori residenti introdurrano il tema e aiuteranno il gruppo a fare il processo di integrazione.
Nella prima settimana di Lichene entreremo nel vivo delle relazioni, nel loro cuore pulsante, a cominciare dalle scomodità che possono generarsi nell’incontro con l’altro: il conflitto e le dinamiche di potere. Attraverseremo ciò che a volte ci spaventa e non sappiamo come affrontare, accogliendo l’idea che il conflitto non sia un problema da evitare, ma un’opportunità di trasformazione, un terreno fertile per la crescita individuale e collettiva.e le dinamiche di potere. Cercheremo di accogliere l’idea che il conflitto non sia un problema da evitare, ma un’opportunità di trasformazione, un terreno fertile per la crescita individuale e collettiva.
In questo intensivo di Contact Improvisation ricercheremo sul significato del concetto di danzare tutte le relazioni.
La contact improvisation sarà lo strumento della nostra ricerca. Ci immergeremo nella
danza investigando i conflitti, le resistenze e le divergenze. Vedremo insieme come vivere ed esperire questi concetti attraverso il corpo e come la danza ci possa portare a luoghi di crescita, in cui il conflitto puo diventare uno spazio in piu per conoscerci e conoscere e la divergenza un cambio improvviso di prospettiva, aprendoci a piccole e grandi rivoluzioni ed evoluzioni.
Ricercheremo attraverso la CI attingendo da pratiche come il Tuning Score di Lisa Nelson e Material for the Spine di Steve Paxton.
Esploreremo la danza come luogo dove coltivare consapevolezze individuali e collettive nuove, praticando il consenso ed una comunicazione empatica
Nica Portavia
I was born in Fano, Italy, from an Italian father and a mother from Lebanon.
I start dancing as a child, following a Professional Dance School program before in Italy and then in Spain, Barcelona.
I am a dancer, teacher and researcher, performer in the field of Contact Improvisation.
I discovered CI many years ago, after having followed a first training in contemporary dance, and I fell in love since the first moment.
I mainly trained abroad with many teachers including Steve Paxton, Daniel Lepkoff, Charlie Morrissey, Angelika Doney, Asaf Bacharach, KJ Holmes, Anya Cloud, Karen Nelson.
Questa settimana il tema ci chiama a vivere nel presente di ogni istante, a celebrare ogni respiro e a farlo nostro pienamente. Un tempo di silenzio, ascolto e connessione attraverso gesti semplici. Come da uno spazio di chiarezza e tranquillità possiamo apririci alla visione del futuro? Come possiamo essere davvero presenti nelle nostre relazioni? In che modo la visione comune nasce dall’ascolto profondo?
E se fossi cielo? Una chiamata a spostare il punto di vista.
Aprirsi a delle domande che ci possano accompagnare ad approfondire la possibilità di una trasparenza, del nostro muoverci nello spazio della danza e della vita. E’ possibile scorgere la risonanza dei nostri gesti, il loro agire e trasformare lo spazio? A partire dal respiro e dalla relazione alla terra ritrovare la verticalità con le sue infinite possibilità di entrare nella relazione con lo spazio e con gli altri.
Considero la danza una pratica di facilitazione che in dialogo con la pratica della parola completa un processo di armonizzazione mente/corpo/spirito.
Doriana Crema
artista, formatrice, counselor
Collabora come artista e formatrice ai progetti di Hangar Piemonte per la sezione di welfare culturale. E’ artista associata di Lavanderia a Vapore con il progetto creativo Tabula Rasa e collabora ai progetti interni Corpo Docente e Dance Well. Collabora da tantissimi anni ai progetti artistici e formativi di comunità con La Piattaforma, La Città Nuova e associazione Filieradarte. Come coordinatrice e formatrice cura insieme a Rita Fabris (Filieradarte) il Percorso per Operatori nei Processi Culturali e Comunitari attraverso la Danza.
È formatrice e coreografa all’interno del Progetto Solitudo -Visioni per una Comunità Creativa Itinerante.
Esercita la professione di counselor a orientamento psicosintetico, è docente presso la Scuola Superiore di Counseling di Torino.
Come artista/interprete per dieci anni è presente nelle produzioni di Raffaella Giordano (Sosta Palmizi). Come sguardo esterno, negli anni, accompagna il processo creativo di diverse compagnie in Italia e in Francia. Le sue azioni performative e i suoi assoli nutrono negli anni il lato artistico della sua professionalità.
Una giornata di Jam e di celebrazione per ricordare la figura di Nancy Stark Smith, pioniera e madrina della Contact Improvisation.
Un momento per investigare attraverso la struttura dell’ UNDERSCORE JAM da lei formalizzata.
Una giornata all’insegna dell’incontro e della connessione, per ritrovarsi e sentire il senso di comunità.
Un evento in collaborazione con la rete degli insegnanti toscani di CI.
In questa terza settimana entreremo nel cuore della Facilitazione Sistemica dei gruppi. Affronteremo il tema della complessità dei sistemi viventi e della forza che può avere la trasparenza. Cercheremo di accogliere il paradigma che ci invita a mostrare la nostra vulnerabilità, come elemento di forza. Possiamo rafforzare la fiducia e l’apertura nei gruppi di cui facciamo parte mostrandoci per quello che siamo?
La trasparenza è un attitudine interna e una pratica che racchiude la capacità di condividere con gli altri quello che sta succendendo dentro di noi da un punto di vista emotivo, riuscire a comprenderla e esternarla.
Far diventare visibile l’invisibile. Un movimento di apertura verso l’altro che può generare fiducia, nei gruppi e in sè stessi.
Nella facilitazione di gruppo è uno strumento potente che innesca un processo di umiltà, nella quale aprendomi a quello che mi accade dentro mi mostro come umano, con i miei temi irrisolti, le mie difficoltà, come tutti gli altri, gruppo compreso. Non facciamo finta di non averli e di nasconderli. Celebriamo insieme questi punti deboli che se ribaltati diventano punti di forza.
Più vulnerabile sono e più forte sono. Questo il cambio di paradigma che viene proposto in cui al centro c’è un altro concetto di forza e potere.
Movimenti, emozioni, pensieri e aspirazioni nascono dentro ognuna di noi e nei corpi collettivi e richiedono trasparenza per esprimersi verso il fuori, per essere accolti, compresi e trasmessi.
In questo laboratorio esploreremo come possiamo delineare la via della trasparenza per ognuna di noi.
Faremo un lavoro profondo e attitudinale che coinvolge i diversi livelli – personale, interpersonale e collettivo. Daremo spazio alla manifestazione di come la trasparenza è legata al potere e alla trasformazione della realtà verso ciò che desideriamo.
Gli strumenti a cui attingo sono: lavoro con i sogni notturni e diurni, pratiche di Tai chi, Facilitazione Sistemica.
Efstathios Mavridis detto “Delfino”
Facilitatore e formatore in Facilitazione di Gruppi, Co-Fondatore di FacilitArte e della Accademia di Facilitazione e Trasformazione. (https://facilitarte.org/chi-siamo/)
La mia esperienza personale all’interno di collettivi è iniziata quando avevo 15 anni, dura tuttora e mi ha portato a ricercare attorno alla sostenibilità umana ed energetica delle organizzazioni. La ricerca di alternative reali e il percorso di vita mi hanno condotto all’ecovillaggio di Lakabe, dove ho vissuto in comunità per 12 anni. Da 10 anni accompagno gruppi in modo costante e da 7 anni sono formatore riconosciuto dell’Ente di formazione internazionale IIFACe. Inoltre, mi sono formato in diversi approcci e strumenti come lo Forum-ZEGG, il Coaching Trasformazionale e Sistemico, l’Arte del Processo, il lavoro Corporeo, il lavoro con i Sogni, l’improvvisazione Clown, e continuo a formarmi, senza avere l’intenzione di fermarmi di imparare e di crescere, come persona e nel ruolo di facilitatore. Da 4 anni accompagno le persone a livello personale e relazionale. Nel corso di tutto questo tempo ho sviluppato un modo proprio per affrontare situazioni sfidanti e contribuire verso la loro trasformazione in opportunità.
Come possiamo comunicare in modo autentico? In che modo la connessione trasforma le nostre relazioni?
Nella quarta settimana di Lichene, esploreremo il legame tra comunicazione e connessione, due aspetti fondamentali per creare relazioni più fluide e consapevoli, sia nel corpo che nella parola.
Il laboratorio è progettato per introdurre i partecipanti ai principi fondamentali della Comunicazione Nonviolenta (CNV) attraverso l’apprendimento pratico e le pratiche corporee.
La CNV è una potente struttura di comunicazione che favorisce la connessione e la comprensione, sia nei confronti di noi stessi che degli altri.
Esploreremo i tre pilastri fondamentali della CNV: connessione con sé, espressione onesta di sé e presenza empatica. Esploreremo come lavorano insieme e come possiamo muoverci tra loro nelle nostre interazioni. Esploreremo l’arte dell’auto-connessione, imparando a sintonizzarci con i nostri pensieri, sentimenti e bisogni in modo compassionevole e non giudicante. Quindi ci concentreremo sull’esprimerci onestamente e autenticamente rimanendo aperti e rispettosi verso gli altri. Infine, coltiveremo la presenza empatica, sviluppando la capacità di ascoltare profondamente e con empatia. Lo scopo sarà quello di trovare un senso di equilibrio tra concentrarsi sulle proprie esperienze interiori ed essere presenti ai bisogni e alle emozioni degli altri – per trovare bilanciamento e reciprocità nella comunicazione.
Adam Cajka
Formatore Certificato di CNV (www.cnvc.org/trainers/adam-cajka)
Lavoro con i gruppi da quindici anni. Il mio tema principale di ricerca potrebbe essere riassunto nella domanda: come possiamo prosperare e realizzare il nostro potenziale come individui e allo stesso tempo liberarci come collettività? Ho un background in global education che mi ha insegnato diverse prospettive per affrontare le sfide sociali e ambientali. Sono affascinato dai processi e dalla trasformazione dei conflitti. Supporto i gruppi nell’affrontare i conflitti (mediazione) e nel collaborare meglio (facilitazione convergente). Utilizzo le metodologie della CNV, di cui offro formazioni anche a livello internazionale.
La pratica delle arti marziali ispira il mio lavoro con i gruppi e l’attenzione che dedico alla dimensione della corporeità.
In questa settimana il cardine della nostra ricerca sarà mostrarsi nella vulnerabilità delle emozioni. Cercheremo di guardarle nella loro luce e nella loro ombra. Porteremo attenzione a come queste influenzano la percezione delle nostre relazioni e cercheremo di accolglierne il lato trasformativo. Possiamo mostrarci vulnerabili nelle nostre relazioni?
Con il tocco si aprono molteplici possibilità di esplorazione delle nostre dimensioni più intime, delicate, sensibili. Portare consapevolezza al tocco fa emergere la sapienza organica del corpo, la sua saggezza selvatica, nonché le memorie e le storie che ci sono state raccontate dalla nostra cultura e che abbiamo interiorizzato.
Spesso queste storie parlano di confini e limiti ignoti e non rispettati, di consensi non esplicitati e non chiesti, di quanto abbiamo saputo onorare i nostri sì e i nostri no, di narrazioni legate a vergogna, colpa, inadeguatezza. Entrare in uno spazio del tocco può portare ad incontrare emozioni intense e vulnerabilità sconosciute e, per evitare di stare in quella intensità, capita di ridurre la nostra capacità di sentire.
In questo weekend ci apriamo a osservare in quali modi danzano nel corpo queste storie, e quali strumenti a livello somatico ed emozionale abbiamo per muovere, gestire e trasformare l’energia, per reclamare e abitare un corpo senziente, presente, connesso.
Deborah T. Stenta (www.daothetribe.org)
Facilitatrice, formatrice, danzatrice
Ricercatrice su tutto ciò che concerne la selvaticità dentro e fuori l’essere umano.
Attivista nei campi di eros e amore, conduce ritiri e sessioni individuali su relazioni, intimità, tocco consapevole e consenso.
Facilitatrice di processi di associazioni e gruppi.
Appassionata di ecologia profonda e biofilia, svolge attività di outdoor education, wilderness awareness ed experiential learning.
MusiArTerapeuta, ex-danzatrice e insegnante di danza.
Questa è la settimana conclusiva, cercheremo di tirare le fila, di aprirci al nuovo, a ciò che deve ancora avvenire. Ma lo faremo partendo dal riposo, dallo stare, dal vuoto.
La quiete dopo la tempesta.
Il vuoto che precede e succede all’azione.
Aprire un varco di esplorazione e rilassamento. Permettere all’intuizione del corpo di guidarci in un incontro intimo con il non sapere, per permettere ad una personale spinta, un’urgenza, un atto creativo di accadere.
Permettere alla danza di essere e al desiderio di manifestarsi.
Ci piace attingere al variegato bagaglio di strumenti e conoscenze che abbiamo incontrato nei nostri percorsi, per far fondere, incontrare e dialogare le discipline e le pratiche di scoperta e consapevolezza. Vorremmo giocare con lo spazio che si crea tra due corpi, tra il cielo e la terra, tra il corpo e il pavimento. Cadere, lasciarsi attraversare, stare nell’incertezza della relazione. Stare nel respiro, nel piccolo, nel non fare. Ci alleneremo a saltare, per vivere lo spazio vuoto con serenità e fiducia.
Alleneremo il pensiero divergente, l’intuito, la provocative operation, il domandare con il corpo.
La Facilitazione di gruppo ci accompagnerà e tirerà le fila della matassa, come un timone in un mare in tempesta.
Samuel Nicola Fuscà
Danzatore, attivatore di processi di gruppo, insegnante di pratiche di movimento, fondatore di 50 days Movement Retreat.
Si forma in teatro fisico e arti performative; incontra e studia la danza e le arti marziali fin da bambino. Insegna danza Contact Improvisation e Teatro Fisico. Coordina programmi di studio per giovani danzatori, bambini e adulti. Collabora con istituti e centri di formazione nelle Arti performative sia italiani che straniere.
Promuove le pratiche corporee come mezzo di incontro genuino e spontaneo tra i corpi. Si forma in facilitazione di gruppi con FacilitArte e integra nel lavoro di insegnamento questi strumenti per creare un contesto di ascolto, cura, consapevolezza e crescita personale e di gruppo.
È laureato in Antropologia e studia Pedagogia delle Organizzazioni all’Università di Siena.
Giulia Lampignano
Formatrice, facilitatrice di processi di gruppo, operatrice di teatro sociale e di comunità, ricercatrice.
Nel mio percorso mi sono dedicata a tessere legami e relazioni – tra persone, culture, discipline, concetti, pratiche: mi appassiona l’esplorazione del margine, il manifestarsi delle sue proprietà emergenti.
L’impegno etico-politico, lo sguardo ecosistemico, la sperimentazione sensoriale e immaginativa, la ricerca della bellezza, sono valori e bussole nel mio lavoro di ricerca.
Mi sono formata in diverse discipline, tra loro affini e complementari, e ne porto avanti in una formazione permanente: filosofia, teatro sociale e di comunità, documentario e video partecipativo, facilitazione di gruppi. Dal punto di vista teatrale e di consapevolezza corporea considero miei maestri Serena Sinigaglia e la compagnia ATIR, Cesar Brie, Teatro Nucleo, Claudia Castellucci, Julie Stanzak.
Da più di dieci anni lavoro con gruppi di diversa età, provenienti da diversi contesti – dalla scuola, alle associazioni, da contesti di multiculturalità a quelli di marginalità sociale e fragilità – promuovendo trasformazione e coesione sociale attraverso linguaggi artistici e metodologie esperienziali e partecipative. Negli ultimi anni approfondisco e pratico la facilitazione sistemica lavorando con diverse tipologie di gruppi: lavoro di visione in associazioni culturali, trasformazioni di conflitto in gruppi di lavoro, indagini tra reti di associazioni, processi partecipativi di comunità.
* vedi le Bio dei formatori nelle INFORMAZIONI delle settimane in programma
Giulia Lampignano / Pratiche artistiche e Facilitazione dei Gruppi
Samuel Nicola Fuscà / Contact Improvisation e Facilitazione dei Gruppi
Durante le settimane ci saranno altri ospiti formatori che porteranno una loro proposta nell’incontro tra pratiche corporee, artistiche e facilitazione dei gruppi.
WEEK 1 / Nica Portavia / 19 – 21 aprile / Contact Improvisation
WEEK 2 / Doriana Crema / 25 – 27 aprile / Teatro Danza e Pratiche Somatiche
WEEK 3/ Efstathios Mavridis / 3 – 4 Maggio / Facilitazione Sistemica dei Gruppi
WEEK 4 / Adam Cajka / 10 – 11 Maggio / Approccio corporeo alla Comunicazione Non Violenta
WEEK 5 / Deborah T. Stenta / 17 – 18 Maggio / Consapevolezza e gestione emotiva
La descrizione dei workshop intensivi sono all’interno delle INFORMAZIONI che trovi nelle settimane del programma.
Le settimane iniziano il giovedì mattina e terminano il mercoledi (ad eccezione dell’ultima)
In linea di massima il programma della settimana è il seguente:
Nei giorni feriali le ore di lezione sono di 4 /5 ore giornaliere e vengono condotte dai formatori residenti, sia in Contact Improvisation che Facilitazione di Gruppo.
È possibile partecipare a:
*NOTA: La precedenza viene data a chi partecipa più tempo, con l’intento di costruire un percorso di apprendimento condiviso e continuativo.
Ad un piccolo numero di persone che ha desiderio di imparare nuovi strumenti per relazionarsi con consapevolezza nei gruppi di cui fa parte.
Il percorso è aperto a tutti i corpi e livelli di esperienza, nella danza come nelle pratiche di facilitazione.
Fa per te se vuoi metterti in gioco, se vuoi crescere e apprendere con nuove modalità.
Se vuoi vivere un’esperienza intensa e arricchente, dal punto di vista personale e professionale.
I licheni mettono in discussione concetti familiari, ricombinandoli in nuove forme.
I licheni mettono in discussione concetti familiari, ricombinandoli in nuove forme.
SCRIVI UNA MAIL A : info@50dayscontactdance.com
LE CANDIDATURE APRIRANNO IL 15 FEBBRAIO.